PROGRESSIONE

E’ il termine più idoneo per descrivere il percorso fatto fino ad ora dal Campidonico Grizzlies in questa poule scudetto; partito infatti con 3 sconfitte all’esordio contro Bologna, il team di Illuminati nel week end successivo ha portato a casa la prima vittoria contro Grosseto, in quello dopo ancora le vittorie sono diventate due contro il Godo e nel week end appena trascorso è arrivato il primo sweep (3 vittorie) ai danni del Collecchio. Denominatore comune, (con la sola esclusione di gara 1 contro Godo) ha sempre giocato bene.
In particolare in questo ultimo turno il Campidonico ha esasperato una attitudine che si era già manifestata nelle scorse settimane, quella di realizzare una altissima percentuale di punti sulla situazione di due out; ora, è vero che il Baseball vive di aforismi e frasi fatte, una delle quali recita “i punti si fanno con 2 out”, ma questa particolarità non sembra tanto essere figlia della casualità quanto di una capacità di tenere sempre alta l’adrenalina senza farsi condizionare dai semafori del tabellone.
Va detto che in generale i Torinesi hanno realizzato un alto numero di battute valide nel computo dei tre incontri contro Collecchio (ben 31), segno che la squadra sta vivendo un buono stato di forma e che in qualsiasi fase della partita può andare a punto.
Tra l’altro osservando i tabellini del week end appare evidente che la quasi totalità dei giocatori andati nel box ha battuto almeno una valida, aspetto questo che contribuisce non poco alla sequenzialità necessaria per portare a casa i punti.
Se poi andiamo ad analizzare la difesa, salta subito agli occhi che un bullpen così corto (come commentava venerdi sera Matteo Gandini durante la diretta su FIBSTV) ha una efficacia impressionante, senza volersi addentrare sul fatto che la coperta è corta perchè non si può fare diversamente per ragioni di economia, certo è che pur corta questa coperta “copre bene”.
Josè Rodriguez sta impressionando per solidità, quasi sempre in doppia cifra nel numero di strike out, concede basi ball col contagocce, e tira pochi lanci ad inning, cosa che gli permette di arrivare spesso al complete game. Marco Pascoli sia come rilievo che da partente (quando ha dovuto sostituire Gonzalez infortunato) non stecca mai, lo stesso Anthony Gonzalez pur ottenendo qualche strike out in meno in post season rispetto alla prima fase è fondamentale nella partita dei lanciatori ASI, Zingarelli a discapito della sua giovane età ha già vinto due partite e deve solo imparare a non complicarsi la vita con qualche ball di troppo, Federico Robles, arrivato solo per la post season lo stiamo scoprendo poco a poco, ma è sicuramente una gran bella scoperta che con le sue due vittorie sta contribuendo alla classifica. Altra bella sorpresa è il giovane Ludovico Gismondi che pur non avendo tanti inning sulle spalle ha statistiche di primo piano ed è cresciuto in maniera importante rispetto alla sua prima stagione in serie A. Tra i lanciatori che sono scesi in campo troviamo poi Meschini e Salto che potrebbero essere definiti rilievi “da situazione”, anch’essi con un numero di inning non elevato in post season ma comunque con statistiche che ne valorizzano l’impiego.
Abbiamo aperto parlando di progressione, e allora è doveroso tornare a parlare di attacco perché anche qui la poule scudetto sta raccontando di evoluzioni importanti, (eccezion fatta per il capitano De Maria che continua a stupire per la sua regolarità partita su partita mettendo giù dei singoli intelligenti), Carrera invece man mano che la stagione avanza sta progressivamente diventando sempre più da extrabase (fuoricampo compresi), Peloro gioca a nascondersi per poi saltare fuori al momento giusto e incassare RBI, Oldano sembra si faccia notare di più in difesa e poi lo trovi sempre con qualche valida sul tabellino (sabato 4 su 8), Marziale è l’uomo della provvidenza, quello che quando la situazione langue va nel box, incassa due strike e poi batte un doppio da RBI, Matteo Pascoli scende e sale nel line up come un’ascensore, ma alla fine è tra i primi nella produzione di valide, e finalmente Tommaso Giarola tornato dagli States, che dopo aver assorbito il jet leg è salito sopra i 300 di media battuta ed in posizione da lead off sta facendo danni alle difese avversarie. Un altro che zitto zitto alla fine non nega mai il contributo alla causa è Catalano, anch’esso molto più produttivo della stagione precedente.
Insomma, Illuminati non ha di che lamentarsi per quanto riguarda impegno forma e risultati dei suoi (secondo posto in solitaria nel girone dietro alla Fortitudo Bologna e davanti al Grosseto), ma è comunque con i piedi ben piantati per terra perché l’intergirone presenta all’orizzonte Nettuno e poi Parma e San Marino, e quindi le tre vittorie del week end saranno da proteggere con le unghie e con i denti se vuole tenere la sua squadra in zona secondo posto per puntare alla semifinale scudetto; a noi fa impressione solo a scriverlo, ma oramai siamo nel ballo, tanto vale ballare.

 

Consapevolezza !

Consapevolezza!

Un termine che si può interpretare come “conoscenza delle proprie forze”, ma anche come “umiltà” oppure “oggettività”.

Insomma, quando sai che devi stare con i piedi per terra perché nulla ti sarà regalato, dovrai conquistarti tutto.

Dopo le onorevoli sconfitte al debutto la scorsa settimana contro la Fortitudo Bologna, il Campidonico aveva avuto la conferma che la poule scudetto sarebbe stata una salita molto irta, ma anche la consapevolezza di essere una buona squadra in grado di lottare per qualche soddisfazione. E la prima soddisfazione è arrivata venerdi 3 giugno con la prima partita vinta nella post season che vale la corsa al titolo: un meritatissimo 4 a 1 contro una avversaria, il Grosseto, che nella sua storia ha vinto 4 scudetti ed una coppa Campioni.

Ma la vittoria più bella sono stati gli abbracci tra i giocatori a fine gara, sono stati le ragazze del softball ed i ragazzi delle giovanili che hanno invaso il dugout per farsi firmare la qualunque, dalle magliette, alle palline fino all’album delle figurine.

Insomma, la consapevolezza che i sacrifici della Società stanno premiando e ripagano del tempo e della fatica spese. Saper che anche solo uno di quei giovani tornato a casa con un ricordo firmato da tenere sotto il cuscino, avrà un esempio sportivo da prendere a riferimento, avrà uno stimolo per continuare ad allenarsi e superare le difficoltà della vita quando arriveranno.

Questo è il famoso “cerchio che si chiude”, perché tutto deve avere uno scopo; noi cerchiamo di allestire una bellissima vetrina per far si che arrivi la gente, quella sugli spalti, quella sui campi di allenamento, e non ultima, quella che deciderà di sostenere in qualche modo il nostro progetto.

Comunque, per la cronaca: un 4 a 1 costruito sui lanci di Josè Rodriguez (10 k, 3 valide e 2 BB in sette riprese), e sulle valide di Peloro (3/3) e Carrera (1 triplo), ma è stata tutta la squadra con giocate spettacolari in difesa sia in diamante che agli esterni, che ha espresso tutta la determinazione di una vittoria voluta e consapevole.

Go go Grizzlies!

Se son rose fioriranno !

“Se son rose fioriranno” si dice, e dal momento che siamo a Maggio, il mese delle rose per eccellenza, nel giardino dei Grizzlies c’è stata una gran bella fioritura.

Naturalmente la rosa rossa, simbolo della passione, è quella della prima squadra, quella Serie A che ha saputo regalare la grande soddisfazione della Poule Scudetto dopo aver sconfitto il BC Settimo nel derby spareggio. Ma la rosa bianca, quella che rappresenta la purezza e la pace, ha letteralmente invaso il nostro campo sotto forma di oltre 400 ragazzi e ragazze che (in due sole settimane) hanno completato il loro ciclo scolastico di avvicinamento al baseball cimentandosi finalmente sul diamante di Via Passo Buole.

Un tripudio di schiamazzi a corollario di sfide agguerritissime, per i giovanissimi delle elementari Manzoni ed Agnelli e dei più grandi delle Medie Vittorino da Feltre.

Un mese pieno di attività ed impegni per la nostra organizzazione, sempre “on the move” per il bene del movimento, per il suo futuro e per organizzare e pianificare al meglio ogni evento.

I successi di cui sopra sono il nostro carburante, la spinta emotiva che ci fa dimenticare stanchezza e fatica. Vedere i nostri atleti senior festeggiare la vittoria con spettacolari scivolate sui teloni di protezione carichi di acqua piovana è stato divertente, ma ancora più impagabile è stato incrociare i loro occhi quando alla vigilia dello spareggio per accedere alla fase scudetto del campionato, abbiamo chiesto loro il massimo impegno per ricambiare il nostro lavoro e gli investimenti degli sponsor. E così si è concretizzato l’impensabile, Torino con il suo Campidonico Grizzlies torna dopo 25 anni nell’elite nazionale del baseball.

Ora sarà dura, probabilmente in qualche caso anche drammatica perché ci aspettano sfide impari, ma è solo incontrando ostacoli difficili che si apprende, noi Dirigenti a gestire e i nostri ragazzi a vincere.

E per rimanere nella metafora floreale, noi continueremo ad innaffiare il nostro giardino, ma soprattutto abbiamo pronte buoni dose di fertilizzante sotto forma di idee e progetti in cantiere.

Stay tuned !

 

UN’ALTRA STAGIONE DA RICORDARE

Di solito è a fine stagione che si tirano le somme e si esprime un giudizio di sintesi, ma il 2022 si presenta ai nastri di partenza con un insieme di aspetti che da soli sono già motivo di soddisfazione.

Per la prima volta avremo nella nostra storia una squadra femminile di Softball; grazie all’IVECO che ha scelto di sostenere il nostro progetto ispirato alla parità di genere, debutteranno le nostre ragazze, tutte giovanissime ed alla prima esperienza. Sarà l’anno zero per gettare le basi del rilancio del softball a Torino.

L’altra grossa novità sono i CUBS; sotto questo nome, che in inglese indica i cuccioli degli orsi, troveremo una squadra di giovani che giocheranno in serie C. E’ un nucleo ampio ed eterogeneo con atleti under 18 insieme ad altri che da poco hanno superato la maggiore età. Qui la parola d’ordine è integrazione in quanto l’obiettivo è fare esperienza indipendentemente dalle premesse di carriera sportiva. Anche in questo caso una importante realtà industriale ha sponsorizzato il progetto: la NEW HOLLAND leader nelle macchine agricole.

Con un divario di almeno 12-15 anni ecco un’altra novità: sono i piccolissimi del Mini Baseball, bambini e bambine dai 5 agli 8 anni che dall’inizio dell’inverno hanno iniziato a prendere confidenza mazze e palline crescendo di numero in maniera impressionante. Anche loro hanno un obiettivo: quello di divertirsi, obiettivo condiviso d’altra parte con la prima categoria agonistica degli Under 12, anch’essi componenti di una squadra nuova in fase di costruzione.

Non mancheranno poi “quelli di mezzo”, come ci piace chiamare i ragazzi dell’Under 15, una categoria che annovera talenti che vorrebbero già avere qualche anno in più sulla carta d’identità ed altri che invece a fronte delle prime inevitabili difficoltà agonistiche preferirebbero tornare a fare la differenza in Under12.

Ma così è la vità, e il Baseball che è la metafora per eccellenza del processo di vita, non si ferma nei suoi processi evolutivi. E’ in questo modo che abbiamo costruito il nostro fiore all’occhiello, la squadra di Serie A baseball. EREDI CAMPIDONICO ancora una volta ha voluto sostenere il peso maggiore dell’organizzazione Grizzlies permettendo alla città di Torino di essere rappresentata nel massimo campionato nazionale.

Ed allora, pur sospettando qualche scherzo di un meteo fuori controllo negli ultimi mesi, aspettiamo con piacere il prossimo week end che vedrà quasi tutte le nostre squadre al debutto stagionale.

Serie A: Poviglio-Grizzlies a Poviglio (RE) domenica 3 ore 11 e ore 15,30

Serie C: debutto il 15 aprile

Under 15: Grizzlies-Vercelli a Torino domenica 3 ore 10

Under 12: Grizzlies-Castellamonte a Torino sabato 2 ore 15,00

Softball Under13: Grizzlies-la Loggia a Torino domenica 3 ore 10,00

SOFTBALL: TRA IL DIRE E IL FARE C’E’ DI MEZZO …UN OCEANO

I latini riassumevano il rapporto tra la parola e l’azione in un celebre proverbio: “aliud est facere, aliud est dicere”, una cosa è dire, altra cosa è fare! Oggi potremmo dire “tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare”,” proprio a dimostrazione di quanto ampie siano le distanze da percorrere per raggiungere certi obiettivi.

Troviamo che questa metafora calzi perfettamente a ciò che stiamo per raccontare.

I Grizzlies sono stati storicamente una associazione sportiva sbilanciata al maschile, con il baseball coniugato in tutte le declinazioni, anche ad ottimo livello, ma in cui la grossa palla gialla non era mai entrata. Così il fare è iniziato variando lo Statuto a marzo 2021 e inserendo nel nostro nome una S come softball, ma anche come sogno, speranza, storia. Perché nello Stadio di Via Passo Buole, che gestiamo da anni, è innegabile che sia stata fatta anche po' la storia al femminile di questo sport e noi la responsabilità di questa assenza su Torino la sentivamo.

Il fare è continuato inviando progetti nelle scuole del quartiere, contattando per farci conoscere, proponendo eventi in un momento storico, quello della pandemia, in cui il mare poteva essere un oceano.

Per qualche mese abbiamo fatto allenamenti in quattro o cinque, un diamante prezioso perché lo zoccolo duro delle ragazze ha tenuto e poco per volta siamo riusciti a costruire una squadra, trovare uno sponsor e finalmente in ultimo trovare un manager.

Il simbolico via alla stagione della neonata squadra under 13, che porterà così per la prima volta i Grizzlies a prendere parte ad un campionato femminile è avvenuto ieri in cui la Dirigente Marilisa Sartorello, artefice di questo traguardo, con l’affiancamento della Vice Presidente Michela Passarella e del Dirigente Piero Blunda, ha presentato la squadra al nuovo Manager Isa Dalbesio la quale, dopo aver raccontato alle giovani atlete le proprie esperienze da giocatrice, da Dirigente Federale e insegnate in ambito sportivo, ha assistito al riscaldamento del gruppo per poi prendere le redini del primo allenamento.

A coadiuvare il Manager ci sarà ancora Laura Bianco per la parte di preparazione fisica e si farà il possibile per offrire sessioni di esperti esterni su specifici argomenti.

Tutto questo è stato possibile perché il nostro progetto Softball è stato sostenuto da IVECO GROUP, società leader nella produzione di veicoli commerciali. Iveco Group è fortemente impegnata in ambito Diversity and Inclusion, e sulla base dell’impegno sociale ha scelto di sostenere i Grizzlies in un progetto tutto al femminile.

Le ambizioni per questo primo anno sono tutte rivolte alla sola acquisizione di esperienza delle ragazze, dal momento che tutte le atlete che scenderanno in campo saranno al debutto assoluto su un campo da softball.

La distanza che intercorre tra il dire e il fare è quella che si colma con un buon piano d’azione, con tanta energia e un oceano di passione.

4 chiacchiere con il Main Sponsor

Dietro ad una ASD (Associazione Sportiva Dilettantistica) ci sono decine di appassionati e volontari che contribuiscono a portare avanti le attività quotidiane, ma esistono anche aziende che per svariate motivazioni sostengono economicamente tali organizzazioni sportive.

Tra le società che sostengono i Grizzlies, nel 2021 si è aggiunta la Eredi Campidonico, azienda attiva nella vendita di prodotti energetici, compresa l’energia elettrica da fonti rinnovabili, ed il gas.

La loro posizione è quella di Main Sponsor e grazie a tale investimento hanno fatto assumere alla squadra di serie A la denominazione sportiva di Campidonico Grizzlies.

Dopo un anno di stretta collaborazione, ed alla fine della stagione agonistica, abbiamo incontrato Stefania e Federica Campidonico, rispettivamente Amministratore Delegato e Presidente; abbiamo cercato di conoscere meglio la loro azienda ed anche loro stesse con domande mirate alle quali hanno risposto con sincerità e simpatia.

Nel video allegato una sintesi dell’intervista al termine della quale si parla anche di sogni .

Buona visione !

Missione compiuta !

Al debutto assoluto in Serie A l’obiettivo minimo dichiarato dalla società era la permanenza nel massimo campionato nazionale; con il doppio successo nel derby di sabato 14 agosto contro il Settimo, pur mancando la matematica, si può dire che la posizione di classifica e il vantaggio sulle inseguitrici richiederebbe un grosso sforzo per rovinare il lavoro fatto fin qui.

Lavoro che ha portato la squadra del Presidente Gallo a conquistare un prestigioso secondo posto nel Qualification Round dietro al Parmaclima, risultato che purtroppo in funzione del regolamento non è stato sufficiente a qualificarsi alla Poule scudetto.

La seconda fase del campionato definita “Poule Salvezza” ha visto gli uomini guidati da Illuminati segnare qualche passo falso inaspettato, pur viaggiando sempre in acque sicure, ma nelle ultime settimane i risultati sono tornati e ieri (sabato 14) gli “Orsi” hanno confermato la leadership cittadina vincendo due volte (8 a 7 e 7 a 0) contro il Settimo.

Particolarmente interessante è stata gara 1, giocata all’inconsueto orario delle 11 a causa dei lavori di rifacimento dell’impianto di illuminazione dello Stadio di Via Passo Buole in previsione dei Campionato Europeo di Settembre.

La squadra ospite con un ottimo Varalda sul monte di lancio ha ingabbiato le mazze dei Grizzlies e nello stesso tempo ha toccato più volte i lanci di Gonzalez; alcune indecisioni difensive e la poca verve nel box sembravano destinate a scrivere una di quelle “partite storte” che tanto fanno infuriare Manager Illuminati. Ma il roster allestito dalla Società ha un potenziale tale che una volta superati i blocchi psicologici ci siano tutti i presupposti per imporre il proprio gioco, e così dopo essere stati sotto 1 a 6 al quarto inning e ancora 3 a 7 al settimo, è bastato un’ottava ripresa da 5 valide per passare in vantaggio 8 a 7.

Vantaggio che la perfetta rotazione dei rilievi ha permesso di gestire senza patemi; dopo Anthony Gonzalez e Tucci (finalmente in campo per 2.2 riprese con 3 strike outs ed una sola base ball concessa) sono saliti sulla collinetta Meschini, Gismondi (lanciatore vincente per la prima volta in serie A) e Marco Pascoli.

Nel box di battuta spiccano il 3 su 4 di Carrera ed il 2 su 5 di Peloro, il quale col suo Homer da 2 punti ha dato il via alla rimonta vincente.

Galvanizzati dal successo i Torinesi hanno proseguito d’inerzia anche in gara 2 dove di fatto non c’è stata storia; parte bene il lanciatore straniero di Settimo Yoel Suarez Hernandez (alla fine 5 strike outs ed 1 base ball) che tiene tre riprese, ma deve capitolare al quarto quando il solito Carrera gliela spedisce oltre la recinzione (4° fuoricampo stagionale).

Le successive valide di Peloro e Oldano aggiungono due punti al tabellino e nell’attacco successivo saranno ancora gli stessi Carrera e Peloro (veramente devastanti nel box) a portare il punto numero 4.

E mentre Angel Guillen e la sua difesa macinano outs (una sola valida concessa, 4 strike outs ed 1 base ball) si arriva alla settimo attacco del Campidonico dove una valida De Maria ed un paio di passed balls fissano il punteggio sul 7 a 0; punteggio che rimarrà tale grazie all’ottimo lavoro del rilievo Victor Romero (4 strike outs in sole 1.2 riprese).

Purtroppo il lanciatore Venezuelano dovrà abbandonare il monte anzitempo a causa di un forte dolore al fianco sinistro accusato dopo un lancio; dopo un paio di tentativi di concludere l’inning, lascia il posto a Meschini ed al giovane Filippo Giarola che chiude l’incontro con uno strike out looking.

A fine partita Illuminati malgrado la soddisfazione per i risultati non ha ancora assorbito la rabbia per l’inizio svogliato di gara 1 e sullo stesso tema Meschini argomenta di un freno psicologico che spesso richiede che si generi un evento scatenate per far partire la molla della giusta aggressività agonistica.

Anthony Gonzales, partente di gara 1 è lo stakanovista del bull pen; con la poca disponibilità di Tucci, nel corso della stagione  ha dovuto accumulare più inning di quanto richiederebbe una normale gestione, e nel dopo partita confessa di iniziare ad accusare una certa stanchezza ed un po’ di affaticamento tra collo e spalla.

Toccherà quindi allo staff tecnico valutare le condizioni dei lanciatori a disposizione per la prossima settimana quando il Brescia sarà ospite al Passo Buole.

In classifica Senago è davanti ai Grizzlies di mezza partita quindi il secondo posto non è un miraggio, così come la distanza rispetto al Leader Crocetta avanti di 2 partite anche se con diverse gare da recuperare.

Si tratterà di capire a questo punto se il fatto di poter giocare a mente sgombra senza rischio retrocessione darà la tranquillità necessaria o se invece il desiderio di scalare posizioni di classifica pur per un obiettivo “di pura ambizione” diventerà uno stimolo o una pressione da gestire.

Niente da fare !

Niente da fare per il Campidonico Grizzlies contro la capolista Parmaclima.

Gara 1 da dimenticare nel modo più assoluto, gara 2 rimane una “impresa incompiuta”.

Forse la chiamata da ultima spiaggia, forse le aspettative esagerate, fatto è che nella partita pomeridiana i Torinesi giocano la loro peggiore gara stagionale dove soprattutto la difesa risulta contratta e non efficiente come al solito.

Gonzales è più toccabile rispetto alle precedenti partite e la difesa cincischia qualche palla di troppo in diamante, così quando sprechi gli out e metti uomini in base, puntuale si esprime tutta la potenza di un line up avversario davvero impressionante.

Tra le note positive ci sono comunque 7 valide che non sono poche e 5 punti segnati che per Parma è il massimo passivo subito in stagione.

Per la cronaca resta comunque una partita senza storia, mai in discussione e che alla quarta ripresa ha smesso di interessare il pubblico presente per via del risultato ormai in cassa forte.

Gara 2 invece ha emozionato e non poco; Michele Pomponi ha concesso qualche base ball di troppo permettendo al Campidonico di trovare il vantaggio di un punto al secondo inning mentre sull’altro fronte un brillante Angel Guillen (9 k e 3 sole BB in sei riprese) ha impedito al Parma di avere continuità nel box.

Torino ha confermato la scarsa vena in attacco (alla fine saranno solo due valide), alternando grandi giocate difensive e un paio di errori, assaporando comunque il colpaccio fino all’inizio dell’ottava ripresa.

Subentrato infatti Victor Romero al settimo, ha prima chiuso il suo primo inning alla grande con una groundball e due k, poi all’ottavo dopo essersi portato su due out con un corridore in terza, ha concesso una base ed un doppio a Poma per l’ 1 a 2 Parma.

Successivamente sul tentativo di scivolata a casa di Poma a seguito di una passed ball la partita cambia radicalmente. Poma è chiamato out a casa sulla toccata di Romero ma l’arrivo è pericoloso e le panchine si svuotano.

Vuoi per il sorpasso subito vuoi per il nervosismo che si è generato in campo, Torino non incide in battuta e l’ultimo attacco di Parma (ancora una volta con 2 out) vede i “ducali” approfittare di due basi ball e di due legnate di Paolini e di Astorri per arrotondare il definitivo vantaggio del 1 a 5 finale.

Nulla da eccepire sul risultato se si guardano le statistiche, ma per chi ha avuto modo di seguire la partita dal vivo per il Campidonico rimane un po’ di ripianto.

Bella la cornice di pubblico che, complice anche le animosità del finale non si è certamente assopito.

Il Campidonico rimane la seconda forza del girone ma domenica prossima dovrà vedersela con il Settimo per il derby di ritorno.

Foto: Maurizio Valletta

UNA DATA DA RICORDARE

Chissà quali idee ed obiettivi avevano in testa nel 1984 i soci fondatori dei Grizzlies ?

Chissà se avessero mai pensato o previsto di portare una squadra nel massimo campionato italiano ?

Ha detto bene il nostro Capitano in una recente intervista: “ se oggi siamo qui è anche grazie ai ragazzi che hanno iniziato l’avventura nel 2016”, e noi ci sentiamo di aggiungere che “se oggi siamo qui è perché tutti coloro che si sono susseguiti al comando dei Grizzlies hanno lasciato una traccia della quale oggi noi ne beneficiamo”.

Ma siamo anche consapevoli che ciò che si sta facendo oggi si sta realizzando perché oltre al rispetto della storia, servono coraggio, innovazione, competenza, affiatamento, voglia di fare e non ultimo il classico fattore C.

Sabato 22 Maggio 2021 è stato scritto un pezzo della nostra storia, ed il destino ha voluto che ciò avvenisse in un contesto perfetto, vale a dire in uno degli stadi più belli d’Italia e contro una società che insieme ad un pugno d’altre ha veramente scritto la storia del Baseball Italiano.

E così a Parma il Campidonico Grizzlies ha messo in mostra il meglio: in primis una casacca bellissima che potrà essere insidiata solo dal fashion della seconda maglia (questa si potrà ammirare dalla prossima trasferta), una squadra che ha giocato due partite bellissime, dei giovani che stanno ripagando il lavoro dei tecnici e della Società, degli innesti esterni che pare siano sempre stati “Orsi” mentre in realtà qualcuno è arrivato tre giorni prima.

Si è vero, è mancata la vittoria, ciò che alla fine dovrebbe essere l’elemento di motivazione, ma è stato talmente bello che il bicchiere lo vediamo mezzo pieno.

Il nostro Manager, che questi palcoscenici li ha calcati per una vita, (anche con la maglia azzurra) e che ha disputato le Olimpiadi ad Atlanta, non si è nascosto quando gli ho chiesto se fosse emozionato.

A voler essere pignoli una cosa è mancata, il pubblico. Vedere gente assiepata sulle terrazze delle case attigue ha reso l’idea di quanto sarebbe stato tutto più bello con i tifosi sugli spalti ma pazienteremo ancora una partita e poi auspichiamo che la pigrizia o i week end al mare, non prendano il sopravvento.

Quello di sabato è stato solo il primo capitolo della storia; nei nostri sogni ci sono gli spalti pieni di gente che fino a ieri non sapeva neppure cosa fosse il Baseball, ci sono decine e decine di ragazze e ragazzi che battono e tirano la pallina divertendosi come i coetanei in Venezuela, a Santo Domingo o Cuba, negli Stati uniti o in Giappone.

Sognare non costa nulla, ci sostengono l’orgoglio di avere messo un primo mattone ed un pizzico di follia, abbiamo la fortuna di aver incontrato una azienda che ha capito cosa vogliamo realizzare e ci sta dando una spinta anche sotto il profilo degli stimoli.

Aspettiamo allo stadio la Famiglia Campidonico al completo, le palline le mettiamo noi !

 

Un “braccio di gomma” per il monte del Torino.

Incontro Anthony Arcila Gonzales sul diamante di Via Passo Buole pronto per il primo allenamento con i Grizzlies. Vorrei scattare subito una fotografia ma lui chiede prima di poter indossare la felpa del team. Nel corso della lunga chiacchierata mi dirà che lui quando arriva in una squadra ne fa casa sua e fa di tutto per farla “rispettare”, e così capisco perché tenesse così tanto a farsi fotografare con i colori sociali. Non manca la voglia di raccontarsi a questo ragazzo Venezuelano di Valencia, classe 1991, che si è stabilito in Italia ormai da una decina d’anni e che pertanto padroneggia benissimo l’italiano. “Ho giocato tanti anni in A2 con Senago, Milano e Bollate, ho fatto tanta esperienza giocando oltre 300 inning poi nella stagione 2020 ero in procinto di andare a Nettuno, ma la rinuncia a disputare il campionato ha fatto saltare i piani. La gioia più grande è stata che malgrado mancasse poco all’inizio della stagione, e col rischio di dovermi accontentare di una sistemazione di ripiego sono stato invece contattato dal Parma e per me si è avverato un sogno, quello della A1”.

Inevitabile a quel punto chiedergli come abbia vissuto il salto di categoria e quale sia stato il computo della stagione, ed Anthony si illumina quando ricorda la prima partita vinta contro la Fortitudo Bologna: “sono quelle situazioni dove ti dici che non puoi fallire, che è l’occasione che aspettavi, contro la squadra che ha vinto gli ultimi tre campionati di fila, sono entrato come rilievo ed ho vinto la partita! Nell’insieme la stagione è andata bene, sono salito sul monte con tante squadre diverse, mi è servito a fare esperienza, certo la differenza è parecchia, ma vale sia per i pitchers che per i battitori, quindi alla fine quello che conta sono i valori globali della squadra ed anche le prestazioni di un singolo si integrano nel sistema squadra”.

E adesso una nuova esperienza, qui a Torino con il Campidonico Grizzlies, come vedi la squadra ? “Sono molto fiducioso, ho parlato con la Vice presidente Passarella che avevo già conosciuto a Parma lo scorso anno quando ero compagno di squadra di suo figlio Tommaso, mi ha descritto la progettualità, conosco alcuni giocatori, mi hanno raccontato dei rinforzi che arriveranno e quindi non ho assolutamente timore di nessuno, sono un combattente e mi esalto con l’agonismo. Nel nostro girone naturalmente Parma è favorita, diciamo che ha un 70% del pronostico, ma il 30% che rimane non è poca cosa, degli altri gironi invece vedo molto bene Cagliari che potrà essere una sorpresa.

Gli chiediamo allora che tipo di lanciatore sia: “non ho caratteristiche tali da classificarmi come lanciatore di velocità o da effetti, sono uno che cerca di scegliere il lancio giusto per la situazione di quel momento, non gioco necessariamente per lo strike out, mi va bene anche una groundball …forse una caratteristica è che ho una buona resistenza fisica ed in passato mi è capitato di lanciare 7 inning in gara 1 e tornare sul monte come rilievo per altre 3 riprese in gara 2, è li che il mio Manager mi ha chiamato braccio di gomma !

Benvenuto a Torino Braccio di gomma.