Un “braccio di gomma” per il monte del Torino.

Incontro Anthony Arcila Gonzales sul diamante di Via Passo Buole pronto per il primo allenamento con i Grizzlies. Vorrei scattare subito una fotografia ma lui chiede prima di poter indossare la felpa del team. Nel corso della lunga chiacchierata mi dirà che lui quando arriva in una squadra ne fa casa sua e fa di tutto per farla “rispettare”, e così capisco perché tenesse così tanto a farsi fotografare con i colori sociali. Non manca la voglia di raccontarsi a questo ragazzo Venezuelano di Valencia, classe 1991, che si è stabilito in Italia ormai da una decina d’anni e che pertanto padroneggia benissimo l’italiano. “Ho giocato tanti anni in A2 con Senago, Milano e Bollate, ho fatto tanta esperienza giocando oltre 300 inning poi nella stagione 2020 ero in procinto di andare a Nettuno, ma la rinuncia a disputare il campionato ha fatto saltare i piani. La gioia più grande è stata che malgrado mancasse poco all’inizio della stagione, e col rischio di dovermi accontentare di una sistemazione di ripiego sono stato invece contattato dal Parma e per me si è avverato un sogno, quello della A1”.

Inevitabile a quel punto chiedergli come abbia vissuto il salto di categoria e quale sia stato il computo della stagione, ed Anthony si illumina quando ricorda la prima partita vinta contro la Fortitudo Bologna: “sono quelle situazioni dove ti dici che non puoi fallire, che è l’occasione che aspettavi, contro la squadra che ha vinto gli ultimi tre campionati di fila, sono entrato come rilievo ed ho vinto la partita! Nell’insieme la stagione è andata bene, sono salito sul monte con tante squadre diverse, mi è servito a fare esperienza, certo la differenza è parecchia, ma vale sia per i pitchers che per i battitori, quindi alla fine quello che conta sono i valori globali della squadra ed anche le prestazioni di un singolo si integrano nel sistema squadra”.

E adesso una nuova esperienza, qui a Torino con il Campidonico Grizzlies, come vedi la squadra ? “Sono molto fiducioso, ho parlato con la Vice presidente Passarella che avevo già conosciuto a Parma lo scorso anno quando ero compagno di squadra di suo figlio Tommaso, mi ha descritto la progettualità, conosco alcuni giocatori, mi hanno raccontato dei rinforzi che arriveranno e quindi non ho assolutamente timore di nessuno, sono un combattente e mi esalto con l’agonismo. Nel nostro girone naturalmente Parma è favorita, diciamo che ha un 70% del pronostico, ma il 30% che rimane non è poca cosa, degli altri gironi invece vedo molto bene Cagliari che potrà essere una sorpresa.

Gli chiediamo allora che tipo di lanciatore sia: “non ho caratteristiche tali da classificarmi come lanciatore di velocità o da effetti, sono uno che cerca di scegliere il lancio giusto per la situazione di quel momento, non gioco necessariamente per lo strike out, mi va bene anche una groundball …forse una caratteristica è che ho una buona resistenza fisica ed in passato mi è capitato di lanciare 7 inning in gara 1 e tornare sul monte come rilievo per altre 3 riprese in gara 2, è li che il mio Manager mi ha chiamato braccio di gomma !

Benvenuto a Torino Braccio di gomma.